Pubblicato 15-02-2025
Parole chiave
- care work,
- domestic work,
- pandemics,
- inequality,
- gender

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Abstract
Il tema del lavoro domestico e di cura è emerso in tutta la sua importanza a partire dallo scoppio della pandemia da Covid-19: riconosciuto fin da subito come lavoro essenziale nella sua forma retribuita, esso ha costituito una preoccupazione centrale per le famiglie anche nella sua forma gratuita. In particolare, sono emersi chiaramente i limiti del nostro welfare familistico che scarica le responsabilità domestiche e di cura sulle famiglie e, soprattutto, sulla loro componente femminile a causa della storica separazione e sessualizzazione tra sfera produttiva e riproduttiva. Il presente articolo analizza il tema del lavoro domestico e di cura in pandemia partendo dallo storico processo di invisibilizzazione del lavoro riproduttivo, analizzando poi il suo stretto legame con l’occupazione femminile in generale, per approdare a una valutazione empiricamente fondata delle esperienze di lavoratrici domestiche durante il lockdown. In questo percorso, la pandemia si è rivelata un’occasione per svelare le disuguaglianze di genere legate al ruolo della cura come responsabilità privata, evidenziando anche la necessità di riconcettualizzarla, piuttosto, come priorità politica e collettiva.